giovedì 20 giugno 2013

Il Grande Parrucchiere

Ultimamente penso che spesso molti di noi vivano la nostra vita sociale, comunitaria come se fossero dal parrucchiere. Anzi, che in fondo la nostra democrazia spesso venga immaginata come un Grande Parrucchiere. Degna sostituzione dell'orwelliano Grande Fratello in questi tempi magri successivi al 1984 in cui Orwell viene abbinato e confezionato insieme alla Marcuzzi.
Quindi immaginatevi un enorme sala di attesa, piena di riviste platinate, rigurgitanti del nulla anestetico; immaginatevi una moltidune di persone che parlano, parlano, la maggior parte di futilità, utilizzando parole e argomenti vuoti per riempire il tempo vuoto. E infine, nel momento decisivo, tutti si votano all'esperto, a colui che dovrebbe rinnovare, plasmare la felicità cutanea della nostra vanità: il Grande Parrucchiere. I capelli non siamo in grado di tagliarceli da soli, c'è bisogno di uno "che ne sa"! Eccolo, pronto a intervenire con i suoi strumenti del mestiere, ascoltando le nostre volontà e dandoci consigli migliorativi: tanto però è lui alla fine a operare, a tagliare, noi ci affidiamo alla sua competenza, immobili sulla poltroncina, in attesa che abbia finito.
Per poi magari ritrovarci in testa tutt'altro di quello che desideravamo.
P.S. e pensare che io non ho neanche necessità di andare dal parrucchiere...

Nessun commento:

Posta un commento